
Per me astenersi … cioè riuscire a mantenere la propria astinenza, significa guadagnarci in lucidità mentale e benessere.
L’astinenza è un processo che ho acquisito in OA seguendo i principi spirituali dei 12 Passi e delle 12 Tradizioni: ho avuto bisogno anche dell’aiuto di professionisti (psicologa e nutrizionista), ma la cosa che più mi sta aiutando è imparare ad affidare a un Potere più grande di me.
Per me, il termine “comportamenti alimentari compulsivi” significa portare la compulsione in tutti i campi della mia vita.
Per molti anni ho mangiato e mi sono abbuffata fino a star male per poi vomitare; quando però ho smesso di vomitare la compulsione mi è rimasta e quindi piano piano sono ingrassata 25 kg. più del mio peso forma.
La mancata astinenza mi crea sensi di colpa che rimangono dopo aver agito compulsivamente verso il cibo, attraverso questa strana forma malata di liberazione apparente.
Per tutta la mia vita (prima di OA) ho scelto il cibo per coprire molte cose: paura, vergogna, senso di colpa, rabbia, dolore ma anche gioia, serenità, appagamento!
Per me l’ossessione precede la compulsione, l’ossessione è un martello che mi picchia nella mente.
La mia mente continua a ripetere ossessivamente un obiettivo, ad esempio un cibo particolare, o comunque l’intento di sforare col cibo, tanto da non riuscire più a portare avanti ciò che sto facendo; non mi permette di restare nel presente, perché qualcosa di irrefrenabile sta lavorando dentro la mia mente.
Qualcosa che mi condurrà al cibo, per coprire uno stato emotivo troppo doloroso o disagiante.
La compulsione è l’espressione dell’ossessione che mi porta ad assaggiare quel primo morso fuori programma, da lì parte il desiderio di volerne di più, mi racconto che “solo un pochino basterà” ma non sarà così!
L’onestà verso il cibo mi porta a sentirmi bene con me stessa, con la mia sponsor e poi verso gli altri e so che mi farà star bene.
L’onestà verso il cibo mi insegna ad esserlo in tutti i campi della mia vita: solo mettendo a nudo me stessa posso essere consapevole dei miei limiti, dei miei difetti di carattere e quindi essere in grado di affidarli a un Potere più grande di me.