Quando sono entrata in OA sei anni fa ho cominciato a sentir parlare dei “tre pasti al giorno con in mezzo la vita”: mi è piaciuta tanto questa espressione che l’ho voluta mettere in pratica subito! Così in tre anni e mezzo ho perso 12 kg, ma non avevo un criterio nutrizionale qualitativo e quantitativo.
Quando poi finalmente sono stata pronta a chiedere a qualcuno di farmi da sponsor, mi sono resa conto, condividendo con lei, di aver bisogno di un piano alimentare più consapevole e sano.
Così mi sono rivolta a una nutrizionista, e da allora seguo un piano alimentare più ponderato e misurato. La mia nutrizionista voleva darmi spuntini a base di frutta in mezzo ai tre pasti, ma io le ho spiegato il mio problema col cibo, sottolineando che avrei desiderato mantenere i tre pasti al giorno, visto che per me stavano funzionando. Così la frutta me l’ha inserita prima dei due pasti principali.
Mando ogni giorno il mio piano alla mia sponsor: fare ciò mi aiuta a mantenere fede ai cibi programmati, anche perchè se non rispetto ciò che ho scritto mi sento in colpa, e infrangere i principi del programma mi porterebbe a un meccanismo psicologico malsano.
Quello che scrivo mantengo, ma può succedere che abbia scritto un cibo che poi scopro di aver finito, allora lo sostituisco con un altro equivalente (es. verdura).
Se per imprevisti capita che modifichi il piano, lo comunico alla mia sponsor.
Inoltre cerco di pianificare la mia giornata in anticipo; ciò mi dona quiete, tranquillità e lucidità mentale.
L’onestà col cibo mi porta a un’integrità migliore verso me stessa e gli altri.
Mi aiuta a mantenere l’astinenza insieme a tutti gli strumenti che OA mi mette a disposizione e seguendo il percorso dei Passi e delle Tradizioni sono arrivata a un contatto più consapevole con il mio P.S.
Se dovessi dare un nome al mio piano alimentare lo chiamerei “Felice”!