Ho iniziato questo percorso 6 anni fa a Bergamo. Mi presentai da sola (avevo visto l’avviso sulla stampa locale).
Da mesi ci pensavo ma non c’era il numero civico e così continuavo a rimandare; poi finalmente l’ho fatto.
Subito ebbi l’impressione di essere al posto giusto: un grande salone con un grande tavolo rettangolare e tante persone.
Mi sentii a mio agio e percepii un calore che non avevo mai avvertito in nessun altro luogo.
Finalmente qualcuno che ascoltava in silenzio senza parlarti sopra, perché il parlare incrociato era sconsigliato. Finalmente potevo esprimermi liberamente e sinceramente.
Senza sentirmi giudicata. Ero arrivata a casa, ero la benvenuta in OA.
Niente pregiudizi, mi avevano accettata come ero per la prima volta e mi sentivo come tutti gli altri.
Negli anni in quel salone sono passate tante ma tante persone, alcune più simpatiche di altre…
Quando sono sparite ho un po’ sofferto ma lavorando sul programma (è bastato poco, per la verità) mi è stato chiaro, e ho condiviso, che l’importante è mettere i principi al di sopra delle personalità.
Ho cercato di avere pazienza e tolleranza e di non mollare, perché ho capito che dobbiamo stare uniti per raggiungere il nostro scopo primario: smettere di mangiare in modo compulsivo.
Anonima