
Tutto sembrava remare contro la partenza.
In qualche modo, sono riuscita ad arrivare a Rimini; da quel momento, hanno avuto inizio tre giorni di armonia. È stato molto diverso dalle prime convention alle quali ho partecipato, caratterizzate da trasporto, lacrime, forti emozioni. Questa volta, non mi sentivo sovrastata dall’euforia: ero in quieto ascolto. Del potere superiore, delle preziose testimonianze degli altri e anche di me stessa. Nelle voci di persone completamente diverse da me, ho riconosciuto la stessa mia battaglia. Ho trovato il coraggio di essere onesta sui lati più oscuri della mia anima, esprimendo al tempo stesso speranza. Appena tornata a casa, nonostante la stanchezza, non ho trascurato di collegarmi al gruppo di riferimento. Ho poi vissuto giorni di astinenza completa. L’astinenza è per me una conquista quotidiana, così come lo sono l’equilibrio, la consapevolezza e la libertà. È una conquista che non arriva gratuitamente: devo impegnarmi e farmi forza, ma anche avere anche il coraggio di affidare. Non è qualcosa che piove dal cielo, devo metterci tanto impegno e tanto amore.
Tra un anno sarò di nuovo alla convention: per fare il punto sul mio recupero, e rinnovarlo insieme alle altre persone in cammino.