Era il 19 gennaio 1960, alle otto di sera, quando tre amiche si incontrarono a casa di una di loro per tenere la prima riunione OA. Forse senza sapere da dove cominciare, certamente piene di dubbi, ma con la speranza che il programma dei Dodici Passi avrebbe funzionato anche per loro, mangiatrici compulsive.
Questo primo incontro è ciò che festeggiamo il 19 gennaio di ogni anno: la nascita di OA!
Mi piace sempre rileggere le belle pagine del libro “Al di là dei nostri sogni più arditi”, che sono la testimonianza di come è nata OA e di come è cresciuta.
Mi raccontano l’impegno, la lotta, la fiducia delle fondatrici della nostra Fratellanza.

Il percorso non è stato facile, hanno fatto tanti errori e tante volte hanno ricominciato: le amiche con cui Rozanne aveva iniziato a un certo punto si sono allontanate, ma lei ha continuato; ci sono state discussioni, così aspre da rasentare il pericolo di una scissione, ma alla fine sono sempre riuscite a mettere l’unità al primo posto per trovare le soluzioni per andare avanti.
Rozanne ha fatto servizio senza arrendersi mai. Il suo entusiasmo era una calamita che trascinava chi ne aveva meno. Ha avuto anche una lunga ricaduta, la sua astinenza non è stata facile, ma ha continuato a tornare.
Leggendo, mi confronto con lei: io avrei avuto la stessa forza di continuare? Sinceramente non lo so. Per me è stato molto più facile, quando sono arrivata il gruppo era già avviato, ho trovato la letteratura, amiche in recupero che mi hanno guidato, una struttura nazionale che si occupava di tante cose mentre io pensavo solo a recuperarmi.
Solo più avanti ho capito che, se volevo mantenere l’astinenza, dovevo restituire ciò che mi era stato donato e, sinceramente, per me fare servizio non è un peso perché l’entusiasmo di fare parte di questa Fratellanza e di collaborare per farla crescere portando il messaggio è il più grande dono che questo programma mi abbia dato.
Rozanne, Jo e Bernice potevano mai immaginare, quella sera, che così tanti gruppi OA sarebbero nati in tutto il mondo? Che milioni di mangiatrici e mangiatori compulsivi avrebbero trovato l’astinenza con il nostro programma e grazie al loro servizio?
Non so loro tre, ma credo che il nostro Potere Superiore abbia avuto e abbia ancora per noi tanti progetti che vanno al di là dei nostri sogni più arditi, e io non voglio mettergli limiti.
In “Al di là dei nostri sogni più arditi”, a pagina 199, Rozanne descrive lo sviluppo di Overeaters Anonymous come la creazione di un magnifico tessuto pregiato. Un primo filo viene tessuto per formare parte di un disegno, presto viene inserito un altro filo e poi un altro ancora…
Io spero di essere uno di quei fili e, anche se il disegno finale non lo posso vedere perché sono un essere umano e posso solo vedere l’intreccio al rovescio del tessuto, cerco di fare la mia parte al mio meglio: i risultati del magnifico arazzo sono in mano Sua.