Sono in OA da circa quattro anni, anni durante i quali la mia concezione della vita e il mio modo di percepire le cose sono cambiati radicalmente.
Fin da bambina sono sempre stata ossessionata dal mio corpo e da quanto potere il cibo avesse nel modificarlo o nello stravolgerlo.
A sei anni ero già sovrappeso e per questo preda della derisione da parte dei miei compagni di scuola. Sono rimasta in sovrappeso fino ai quattordici anni continuando a sentirmi sbagliata, brutta e senza valore.
Alle superiori tutto è cambiato: ho perso molto peso molto in fretta, fino ad arrivare a una situazione di sottopeso, causata dal mio continuo saltare i pasti. Finalmente avevo raggiunto il tipo di magrezza e di peso che pensavo di volere, eppure nulla era cambiato. Avevo verificato l’inverosimile: magra o grassa che fossi, continuavo a non sentirmi appagata e felice e a sentire un vuoto dentro di me che sembrava premere per uscire.
Avevo sempre pensato che le persone magre dovessero necessariamente essere felici, eppure io non lo ero affatto. Dentro ero ancora la ragazza grassa che ero sempre stata, una ragazza che si sentiva brutta, insicura e senza valore. All’università ricominciai ad abbuffarmi come avevo fatto fino ai tredici anni. I chili si accumulavano velocemente e la situazione diventò incontrollabile. In maniera piuttosto inaspettata tuttavia, cominciai a maturare in quegli anni l’idea che ero una bella ragazza a dispetto di tutto. Il mio peso era salito enormemente, eppure cominciava a farsi strada dentro di me, in quel periodo, quell’autostima che avevo sempre cercato senza mai trovare.
Quando ho poi trovato OA, appena qualche anno dopo, le mie idee e concezioni riguardo al mio aspetto sono nuovamente cambiate: ho imparato a guardarmi con amorevolezza e con la consapevolezza che i miei PS mi hanno fatto dono di questo vascello che è il mio corpo per farmi attraversare le acque della vita. È compito mio prendermene cura con il loro aiuto. Fare il programma e seguire i 12 passi mi aiuta non solo con il nutrimento spirituale, ma anche con quello fisico.
Quando sono astinente, mi faccio del bene e rispetto il mio corpo e me stessa. Quando non lo sono, posso solo sentirmi in torto verso il mio vascello. A quel punto ricordo che il nostro è un programma di azione e allora prego i miei PS di darmi la forza di non abbandonarmi a questa forma di masochismo e di aiutarmi in un’astinenza duratura e a tre livelli.
Il mio corpo ha valore e in quanto sua guardiana sta a me, con l’aiuto dei miei PS, tenerlo in salute e fare per esso tutto ciò che esso fa per me.