Durante i primissimi anni in cui ero in OA ho potuto rivolgere alla mia sponsor le domande che mi portavo dietro dall’adolescenza. Ma perché io sono così, modello detto “a pera”, col sedere e le gambe grosse?
Ricordo che era una pena per me passeggiare in riva al mare d’estate e incrociare le bagnanti mentre camminavo: mi sembravano tutte migliori di me. Il confronto col mio corpo era sempre inferiore.
Ho sempre desiderato e fantasticato di essere diversa da com’ero, di avere gambe e sedere con misure normali. Avevo parametri di bellezza e perfezione in cui io non rientravo. Mi guardavo allo specchio e non andavo mai bene.
Percepivo il mio corpo come un biglietto da visita e la vita come una passerella in cui misurare il valore del mio corpo stesso dagli sguardi di apprezzamento altrui.
Col tempo, con l’aiuto del programma sono stata aiutata a considerare che un corpo solo bello non rappresenta niente, che invece la bellezza in una persona è la risultanza di tante piccole particolarità e anche tante imperfezioni che la rendono unica e irripetibile. Ma soprattutto, ciò che rende bella una persona è la ricchezza della sua vita interiore che traspare dal suo sguardo.
La mia sponsor mi diceva “toccati e dì che vai bene così, dì alle tue cosce ‘mi piaci come sei’”. Mi è stato di aiuto vedermi un giorno alla volta come un dono, spazzare via le false idee sul mio corpo, coltivare un’immagine buona di me, sentirmi “creatura amata da Dio”.
Quando attraverso giornate buie, avverto il mio corpo goffo e disarmonico, fatico a guardarmi allo specchio perché rifiuto l’immagine che mi restituisce. In quei giorni se non sono in contatto diretto con Dio sono a rischio di ricaduta perché ho bisogno di consolarmi.
Ho visto che esercitare la gratitudine mi aiuta a stare nella realtà, in una dimensione che mi mette più in contatto con me stessa, allora sono grata perché ho un corpo sano, con capacità motorie, cognitive e affettive. Posso essere d’aiuto ad altri. Accogliermi, comprendermi, mi aiuta ad accettarmi un giorno alla volta e tornare in pace con me stessa e con gli altri.