NO Com’è organizzata la nostra Fratellanza?



Lo abbiamo chiesto in una intervista a Gianna di Torino (ex presidente di Overeaters Anonymous Italia).

Gianna, raccontaci un po’ di te!

Sono arrivata in OA il 28 maggio 1994 al gruppo storico di via Brione a Torino. Il gruppo era formato da 6-7 persone ma alla fine dell’anno, a seguito di una pubblica informazione in un programma pomeridiano della RAI, improvvisamente ci siamo trovati senza sedie per tutti e abbiamo dovuto chiedere al parroco una stanza più grande. L’arrivo di tante nuove persone mi ha fatto sentire “anziana”, anche se frequentavo da sei mesi, e mi ha dato la spinta ad iniziare la mia astinenza e ad impegnarmi seriamente sul programma. Oggi frequento il gruppo del venerdì di Torino che, per ora, è in forma ibrida.
Il servizio mi è stato sempre di grande aiuto nell’astinenza e mi restituisce molto di più di ciò che io dono: mi fa sentire utile, la mia vita ha uno scopo e mi sento parte della fratellanza OA. Quando faccio servizio la mia astinenza è molto più facile. Devo però tenere sempre a mente l’anonimato della dodicesima tradizione, che mi ricorda che, anche dopo tanti anni, sono sempre io: Gianna, mangiatrice compulsiva.

A volte non è facile per chi è arrivato da poco in OA capire come è organizzata e funziona la nostra fratellanza. Nonostante Passi, Tradizioni e Concetti indichino chiaramente la via, la tua testimonianza può aiutarci a sciogliere alcuni dubbi. Spesso sentiamo parlare di “intergruppi”, ma cosa sono?  Di cosa si occupano? E quale ruolo svolgono all’interno di OA?

L’intergruppo è il primo nucleo di servizio e unità tra gruppi – normalmente del territorio o anche gruppi virtuali che desiderano aggregarsi. E’ formato da un rappresentante per ogni gruppo e da alcuni servitori (presidente, segretario ecc.). Nell’opuscolo “Manuale OA per membri, gruppi e intergruppi: opportunità di recupero” si possono chiarire molti dubbi su come funzionano le strutture di servizio e a cosa servono.
Il compito dell’intergruppo è quello di aiutare i gruppi a non isolarsi, perché la nostra è la malattia dell’isolamento mentre solo uniti possiamo crescere, e lo fa attraverso il passaggio dell’informazione interna, l’organizzazione di seminari e di eventi di pubblica informazione locale, la gestione di un telefono per dare la possibilità ai nuovi di trovarci, aiutare i gruppi a recuperare la letteratura, portare sostegno ai gruppi in difficoltà e tanto altro ancora.

Com’è organizzata la nostra associazione a livello nazionale, chi sono i fiduciari in carica, quale, quale servizio svolgono?

La struttura nazionale, che serve tutti i gruppi italiani, è il Consiglio Nazionale di Servizio (CNS), formato da 7 fiduciari eletti dall’Assemblea nazionale.
L’assemblea si svolge ogni anno ad aprile ed è composta da un rappresentante per ogni gruppo, uno per ogni intergruppo più i componenti del Consiglio Nazionale. Oltre ad eleggere i fiduciari nazionali (letteralmente: dare loro la fiducia di amministrare la fratellanza), l’Assemblea stabilisce cosa dovranno fare i fiduciari durante l’anno, come dovranno essere spesi i soldi ecc. La coscienza di gruppo dell’Assemblea è sovrana ed è il momento in cui ogni singolo OA, attraverso il rappresentante del suo gruppo, porta il suo contributo alla crescita di OA in Italia.
Il Consiglio Nazionale, oltre al Presidente, al Tesoriere e al Segretario, è composto dal Fiduciario interni che ha il compito di aiutare a portare il messaggio all’interno della Fratellanza; il Fiduciario esterni che si occupa di far conoscere all’esterno OA; il Fiduciario letteratura che si occupa delle traduzione, stampa e distribuzione della letteratura; il Fiduciario rappresentante Regione9 e delegato WSO che ha il compito di collegamento tra OA Italia, Regione9 e Servizi Mondiali e che, attraverso l’Assemblea della Regione9 e la Conferenza Servizi Mondiali, porta il nostro contributo alla crescita di OA in tutto il mondo e ci riporta tutte le informazioni che possono aiutarci nel nostro recupero.
Il servizio svolto dal Consiglio Nazionale, come anche dall’Intergruppo, ci permette di frequentare le nostre riunioni e condividere senza preoccuparci d’altro che del nostro recupero.

OA nasce nel 1960 negli Stati Uniti e arriva in Italia negli anni 80. Quella è stata la prima iniziativa nel nostro paese?

In Italia i primi gruppi sono nati nel 1988: erano gruppi sparsi nati da persone che venivano dagli Stati Uniti o erano in contatto con altre associazioni dei 12 passi. A ottobre del 1989, durante la convention AA, alcune persone si sono trovate a Rimini e hanno deciso di creare l’intergruppo OA Italia e di costituire legalmente l’Associazione presso un notaio. Dal giornalino “Linea della Vita” n. 5 (luglio 1991) risulta che i gruppi italiani a quel punto erano 6: Milano, Dolo (Venezia), Bologna, Pesaro, Firenze, Roma.
Io sono arrivata nel 1994, e in quei 5 anni OA era cresciuta, ma c’erano ancora tante persone isolate, le distanze per frequentare il gruppo erano importanti. La mia sponsor di allora si spostava di 60 chilometri per venire a Torino la domenica mattina. Ci si sponsorizzava per lettera. Le telefonate interurbane costavano parecchio! Ci spostavamo in gruppo da una città all’altra per partecipare alle riunioni di servizio e per la convention.
Per me non era facile, ma nella malattia ero disperata e volevo la salvezza.

Sentiamo spesso parlare di “Regione 9” e di “Servizi Mondiali”: in quali paesi del mondo è presente OA? Quali nazioni compongono la “Regione 9”?

Teniamo presente che OA è nata negli Stati Uniti e lì sono nati i primi intergruppi che poi si sono raggruppati in 7 Regioni. La Regione8 comprende Centro e Sud America e la Regione9 è stato il primo centro di servizio che ha raggruppato tutti gli intergruppi presenti nel mondo al di fuori dell’America. Negli anni, man mano che OA si sviluppava, è stata creata la
Regione 10 staccando dalla 9 l’Estremo Oriente, l’Australia e la Nuova Zelanda.
Oggi la Regione9 comprende l’Europa, l’Africa, tutti i paesi del Medio Oriente fino all’India e tutta la Russia: sostiene tutti i centri di servizio compresi in questo territorio.
Infine ad Albuquerque nel New Messico c’è la sede di OA, la nostra casa. Lì ci sono gli uffici di OA, lì si riunisce il Consiglio dei Servizi Mondiali e lì si svolge la Conferenza dei Servizi Mondiali a cui partecipiamo anche noi attraverso la nostra Delegata.
Tutte le decisioni che riguardano OA nel suo insieme (principi fondanti e spirituali del nostro programma, testi di letteratura, spese e tanto altro) vengono prese dalla coscienza di gruppo della Conferenza Servizi Mondiali.

Un momento molto importante per la nostra fratellanza e la Convention che si svolgerà a Rimini in ottobre: quale significato ha questo momento per te?

La Convention è sempre stato il momento più bello per me. Due giorni di condivisioni, abbracci, incontri e ri-incontri. La mia prima è stata ottobre 1995 e la ricordo ancora perfettamente perchè lì ho fatto pace con il secondo e terzo passo. Dopo più di un anno, facevo ancora fatica a trovare il mio Potere Superiore ma, durante quei due giorni, il lavoro di condivisione con altri OA, che nemmeno conoscevo, mi ha aiutato a fidarmi, affidarmi a una forza di amore che desidera il mio bene e mi ama anche se sono imperfetta. È stata una rinascita!
Ma ogni convention mi ha donato qualcosa. Ancora oggi, quando torno a casa alla domenica ho il cuore pieno di gioia. Io, che so per mia esperienza quanto sia importante la Convention per il recupero, la suggerisco a tutti. Il mio più grande desiderio è poter incontrare a Rimini tutti gli OA che ho visto magari solo su Zoom, e abbracciarli … è un sogno? Ma perchè non sognare? Io lo metto nella scatola di Dio.

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